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                    SOCIETÀ ROMANA COSTRUZIONI MECCANICHE
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SOCIETÀ ROMANA COSTRUZIONI MECCANICHE ROMA NOTE ILLUSTRATIVE SULLE BOMBE A MANO M 1931 ROMA « L’UNIVERSALE » TIPOGRAFIA POLIGLOTTA 1931

S. R.C.M. BOMBA A MANO DA GUERRA M 1931 MOLLA ANTAGONISTA TRAVERSINO .ESPLOSIVO LINGUETTA DI CUOIO SNODO ARTICOLATO PERCUSSORE ANELLO DEL TRAVERSINO INVOLUCRO ARTICOLATO SCATTO DI CHIUSURA .. LINGUETTA DI ARRESTO NVOLUPRQ PORTACARICA PORTA PERCUSSORE CERCHIATURA A SPIRALE DETONATORE CAPSULA COPERCHIO DEL PORTACARICA

Riservato Alla On. Commissione per le Esperienze. Abbiamo ritenuto utile compilare queste brevi note, compendio dei nostri studi sulle bombe a mano, allo scopo di illustrare nel miglior modo le ragioni teoriche e tecniche che ci hanno guidato nella scelta e nell’adozione delle particolarità che maggiormente differenziano le bombe in esame dalle altre da noi precedentemente ideate. Ci riferiamo pertanto ad alcuni dei tipi di bombe da noi studiati, costruiti, ed ampiamente sperimen- tati descrivendo brevemente gli effetti riscontrati e mettendo in evidenza le principali osservazioni da noi fatte e le vie per le quali siamo pervenuti al tipo definitivo attualmente presentato alle esperienze ufficiali. Fra i primi tipi di bombe ne furono studiate al- cune a percussore armato, nell’intento di ottenere la massima sensibilità. Si rilevò subito che questo principio non è abbastanza sicuro poiché le vibra- zioni impresse dalla sbracciata inducono nelle masse ~ 5 ~
interne moti che, con una certa frequenza, riprodu- cono le condizioni minime necessarie perchè si liberi prematuramente il congegno. Anche il nostro tipo di bomba a massa incoerente (Brevetto N. 263.598) si basa sn un principio geniale per la sua semplicità, ma tale principio è risultato più adatto per bombe di maggior volume in cui l’at- trito massivo è, in confronto, molto piccolo e la sensibilità ad esse conferita risulta buona. Nel principio delle masse oscillanti (Brevetti N. 263.288 e N. 248.556) la sensibilità è relativa ed in certi casi insufficiente poiché, in molte j>osizioni di caduta, si ha la percussione in rotazione ove l’ef- fetto dello spillo penetrante nella capsula è diminuito, dalla compressione trasversale (Fig. 1) che lo spillo esercita sul materiale della capsula stessa assorbendo molta parte della energia necessaria per la deflagra- zione. ~ 6 ~
Il migliore fra tutti i tipi di bombe da noi ideate e sperimentate, fu il tipo M. C. S. presentato ed approvato dalla Commissione nel 1927. (Brevetto N. 244.096). Detta bomba era basata sul principio dei coni scorrevoli (Brevetto N. 155.490). Da sensibilità conferita alla bomba da questo sistema non era però assoluta e per quanto gli scoppi mancati rappresentassero una percentuale bassissima, pur non di meno questa incertezza di funzionamento non eliminava il pericolo delle bombe inesplose ri- maste sul terreno dell’azione. D’imperfetto funzionamento di tale principio è essenzialmente dovuto al forte attrito radente che si genera nello scorrimento dei coni mobili su quelli di guida, e alla coppia di rotazione causata dal fatto 7 ~
che la risultante applicata al centro di massa, a bomba orizzontale, cade fuori dei punti di rotazione, ~ 8
onde avviene un sovrapporsi di superfici ad angolo, con Tincuneaniento della parete interna del bossolo portacarica in quella esterna (Figg. 2 e 3). Dalle curve energetiche ricavate (Fig. 4) alle diverse altezze di caduta, abbiamo dedotto queste due leggi più importanti : 1) Da forza viva che si estrinseca nelle parti mobili all’urto è continuamente decrescente col cre- scere dello spazio verticale percorso. 2) Aumentando la distanza tra spillo e capsula (AB + CB) la forza viva può essere tutta assorbita dall’attrito, senza il residuo di energia minimo neces- sario per provocare l’efficace investimento dei due organi. Da curva polare (Fig. 5) mostra la sensibilità dei due tipi di bomba a coni ed a masse oscillanti, nelle diverse posizioni di caduta dell’asse della bomba rispetto alla verticale. Esse hanno massima sensibilità nelle cadute con l’asse verticale (zona 1) ; alquanto minore in quelle con l’asse orizzontale (zona 3) ; si hanno poi posizioni in cui la sensibilità diminuisce, sino ad un possibile mancato scoppio (zona 2). De deficienze riscontrate su tutti i tipi e som- mariamente ricordate, ci condussero a questo di lemma : o risolvere il problema di disattivare la bomba dopo l’urto, in caso di mancato scoppio ; oppure rendere sensibile la bomba, fino ad un’assoluta sicurezza di scoppio, qualunque sia la ~ 9
natura del terreno, salvo i casi di capsula difettosa od imperfetto montaggio. La nostra personale esperienza su diversi sistemi di disattivazione della bomba, ci ha dimostrato che per risolvere questo problema occorre un organo molto Fio. 5. A O raggio di minima sensibilità. a angolo d’inclinazione dell’asse longitudinale della bomba. sensibile, di delicata produzione e quindi costoso. E quando anche tale aumento di costo fosse trascu- rabile, abbiamo concluso che vale meglio rendere più sicuro il funzionamento della bomba, anziché aggiungere ad essa un nuovo congegno, anche se il suo funzionamento fosse ideale. Limitato così il campo delle ricerche, siamo giunti ~ IO ~
alla soluzione della bomba che funziona a pochi centimetri di caduta, altezza che certamente in ogni reale e pratico impiego bellico viene più che dieci volte superata, qualunque siano le condizioni del lan- cio e del terreno. I principi teorici che hanno diretto i nostri studi nella creazione di queste nuove bombe, sono i se- guenti : (schema Fig. 6). i) La forza delle masse che si sviluppa all’urto è trasformata in due opposte coppie di rotazione R' R" 2) Queste rotazioni agiscono su una coppia cinematica di prismi A, portanti lo spillo e la capsula, disposti secondo l’asse longitudinale della bomba e sempre guidati assialmente. I vantaggi offerti dal nuovo sistema sono i se- guenti : Per quello che riguarda il primo principio, le rotazioni avvengono senza alcuna perdita dovuta ad attrito e quindi la forza viva si trasforma integral- mente in energia di avvicinamento fra spillo e capsula. 11
Come si sa dalla teoria, un corpo sottoposto alla caduta per gravità, costretto in pari tempo a ruotare intorno ad un punto, reagisce, ed estrinseca in conse- guenza accelerazioni, cioè forze, che considerate nella direzione X (vedi Fig. 7) hanno intensità proporzio- nali all’altezza di caduta Y, ed alla grandezza della massa. Nel nostro caso, unica azione contrastante, è quella dovuta alla molla antagonista (« della fig. 8) azione che cresce in ragione della massa della molla ed in proporzione del cammino c percorso della cop- pia spillo-capsula. ~ 12 ~
F facile quindi, tenendo conto anche del tenue attrito di scorrimento fra i cilindri assialmente gui- dati, ricavare le relazioni dinamiche che permettano di stabilire la dipendenza fra l’energia di caduta e la energia di accoppiamento tra spillo e capsula. R Dato che la massa della parte mobile è formata da tutta la carica esplosiva, e che la massa della molla è meno di 5 millesimi di essa ed essendo l’al- tezza di caduta dentro la bomba maggiore della di- stanza di scorrimento, è, per più ragioni chiaro che l’energia di investimento dello spillo e della capsula cresce col ruotare delle masse e con la distanza iniziale tra spillo e capsula dando con ciò ragione alla curva sperimentalmente determinata. Tenendo conto anche degli attriti di scorrimento, essa ci dice che la velocità cresce con l’avvicinarsi degù organi necessari per l’accensione della carica di scoppio, come è evidente nella Figura 9, curva 3. Tenuto presente che le bombe in precedenza esa- minate davano una curva (4) disperdente l’energia 13 * 2!
da impiegare per rincontro degli elementi spillo- capsula, il problema della sensibilità è stato piena- mente risolto con questa bomba ; e possiamo dire completamente anche in pratica raggiunto ove si Fig. 9. Curva 1 spazi verticali percorsi dalla massa interna in funzione del tempo. Curva 2 spazi orizzontali spillo-capsula in funzione del tempo. osservi il disegno a pag. 3 che illustra la parte mec- canica della bomba, notevole per la estrema sempli- cità delle soluzioni costruttive, essendo gli snodi ricavati da pezzi di tubo e le altre parti costituite da camere cilindriche facilmente imbutite. Per quello che riguarda il secondo principio, la z4
assialità del moto di traslazione dei prismi, per lo incontro spillo-capsula, apporta vantaggi di natura meccanica perchè è evitato rincuneamento delle due parti ed è reso minimo l’attrito di scorrimento. B per ridurre quasi a nulla tale attrito di scorri- mento, sono stati praticamente attuati due sistemi. Il i° interponendo fra gli elementi scorrevoli due corone di piccole sfere (Fig. io). Il 2° mediante due risalti opportunamente rica- vati sopra uno degli elementi e precisamente l’ele- mento carica come si nota nella figura a pag. 3. 15 —
Potrebbe sembrare che la trasformazione dell’at- trito di scorrimento in attrito volvente per mezzo delle sfere, dovesse arrecare un grande vantaggio alla sensibilità della bomba ; invece praticamente le due curve di sensibilità si confondono fra loro, poiché è insignificante, rispetto alla minima altezza di caduta che naturalmente si ha, quel centimetro in più ri- chiesto per il funzionamento della bomba munita di soli risalti. Quindi, in pratica, i due tipi sono egualmente effi- centi, ed il tipo senza sfere offre il vantaggio evidente di una maggiore semplicità costruttiva Ottenuta così la massima sensibilità all’urto di caduta anche da pochi centimetri, come una lunga serie di esperienze ci ha mostrato, abbiamo voluto misurare la sensibilità della bomba all’azione delle sole pressioni. Le prime prove eseguite hanno stabilito quale sensibilità derivi dalle accelerazioni impresse dalla sbracciata di lancio con la bomba priva delle sicu- rezze e priva della molla antagonista. Si sono ottenuti i seguenti risultati : l’accelerazione, che varia secondo una curva qualitativa, va gradatamente decrescendo fino al- l’impulso massimo al lancio dove è praticamente nulla ; essa è sufficiente solo a portare e premere lo spillo contro la capsula, però, l’energia di massima accelerazione non è sufficiente perchè avvenga la deflagrazione della capsula. ~ 16 ~
In ulteriori numerose prove abbiamo fatto ruo- tare la bomba intorno all’asse longitudinale, ad assi ad esso paralleli ed in tutti gli altri sensi, sottoponendo la coppia spillo-capsula alla pressione derivante dalla forza centrifuga. Anche con sensibili velocità ango- lari il funzionamento non si è mai verificato, il che dimostra che la nostra bomba funziona solamente per urto istantaneo mentre è insensibile alle azioni di penetrazione progressiva, e ciò d’accordo con la nota teoria balistica, secondo la quale le capsule, per in- cendiarsi, hanno bisogno più di urto che di pres- sione. * * * Ci sembra anche notevole la soluzione del problema balistico meccanico che riguarda il raggio d’azione. Si richiede infatti logicamente che una bomba a mano offensiva sia efficace solo in un piccolo raggio denso di schegge, mentre deve essere assicurata la immunità di chi attacca, il che vale a dire che le schegge non debbono oltrepassare un limite sta- bilito. E tale soluzione è stata raggiunta con la più razionale ubicazione della carica di innesco, con la sua velocità di accensione maggiormente adatta a qualsiasi esplosivo impiegato, col rapporto peso carica, peso bomba molto alto, e usando inoltre materiale ed elementi tra loro intimamente accoppiati che dànno luogo ad una minutissima scheggiatura costituita di ~ 17 ~
piccoli frammenti che hanno elevata resistenza spe- cifica di attrito nell’aria. Infatti, fino a che le schegge sono portate dall’onda di concussione esse si spostano nel mezzo e consumano poi molto rapidamente la loro forza viva essendo leggere, sottili e di forma irregolare. * * * Per ottenere poi che in caso di urto della bomba in posizione verticale, col percussore in alto, il fun- zionamento avvenisse con la stessa sensibilità, ab- biamo appesantito l’involucro porta percussore senza accrescere lo spessore della lamiera e senza fare uso di limatura di piombo o di altro materiale che si disperde all’atto dello scoppio, come nei nostri tipi a masse oscillanti ed a massa incoerente, ma usando una cerchiatura con spirale di metallo destinata a produrre schegge allo scoppio (Brevetto N. 219.672). Tanto più favorevolmente abbiamo adottato questa soluzione in quanto ci ha dato, da vari anni, ottimi risultati nelle bombe da aeronautica per bombardamento leggero e recentemente, come è noto, nelle bombette da 38 per tromboncino rego- lamentare da fanteria. Detta cerchiatura costituisce una lavorazione semplicissima e di nessuna precisione, essendo la spirale ricavata da piattina o filo di ferro o di altro metallo, infilata sull’involucro porta percussore e ~ 18 ~
fissata ad esso nella parte inferiore, mediante una slabratura dell’orlo, e nella parte superiore, da due linguette ricavate contemporaneamente alle feritoie per le sicurezze. * * * Con queste disposizioni, la bomba è efficacemente offensiva in un raggio di azione di circa 8 metri dal punto di scoppio, mentre le poche schegge proiet- tate oltre i 12 metri, sono innocue. La fotografìa unita rappresenta in grandezza naturale la parte ricuperata delle schegge di una bomba esplosa nel pozzo di sabbia. ~ 19 ~
20 Schegge grandi N° 36 peso grammi 12.
Schegge ferro N° 900 peso grammi 27,5. Totale schegge ricuperate N° 2125 grammi 64,5 70 °/o del peso totale.
* * * I congegni di sicurezza della bomba sono in mas- sima parte ancora quelli della M. C. S. che hanno sempre dato ottimi risultati, e cioè il traversino e la linguetta d’arresto. Il traversino è unito per mezzo di un occhio ad un anello chiuso parzialmente con una specie di ca- lotta sagomata, che si adatta alla parte superiore dell’involucro esterno. Questa parziale chiusura serve ad impedire che l’anello all’atto del lancio, ruoti quando la bomba è ancora nella mano del soldato o che, ruotando, l’anello possa impigliarsi in qualche dito. Siamo così tornati a! nostro sistema dell’anello unito al traversino, in sostituzione della calotta inte- ra dopo avere, con ampie esperienze, constatato che i risultati ottenuti con tale sistema sono di gran lunga superiore agli altri. Il traversino è tenuto fermo da ima linguetta deformabile che si deve togliere al momento del lancio. * * * Un’altra pratica innovazione è stata da noi intro- dotta, sostituendo l’anello attaccato alla linguetta deformabile con una striscetta di cuoio. Questo perfe- zionamento favorisce una migliore esecuzione del lancio, perchè consente al soldato di lanciare le bombe ~ 22 ~
usando di una sola mano, tirando in tal caso, coi denti, il cuoio della linguetta per sfilarla. La bomba è in tal modo resa ancora più si- cura poiché l’estrazione della linguetta di arresto si effettua proprio nell’ultimo istante all’atto stesso del lancio. La linguetta, dopo sfilata, può essere, volendo, rimessa facilmente nella sua posizione di arresto. * * * Abbiamo avuto anche cura che le sicurezze rispon- dano a due diverse condizioni : la prima che nel caso di un lancio a breve distanza, inferiore a quella di protezione, e sotto- mano, (azione questa molto lungi però dalla realtà pratica), il traversino si sfili egualmente ; la seconda che qualora si verifichi per incidente una caduta della bomba dalle mani del soldato dopo tolta la linguetta di arresto la sicurezza sia ostaco- lata nel togliersi. Il verificarsi di questa seconda condizione è reso quasi impossibile dalla anzidetta innovazione appor- tata alla linguetta. Per la seconda condizione una buona soluzione del problema era quella adottata con soddisfacenti risultati nella nostra M. C. S. nella quale la molla antagonista premeva sul traversino ; ma con tale sistemazione potevano verificarsi dei casi in cui la prima condizione non era pienamente soddisfatta. 23 ~
Abbiamo allora adottato un nuovo tipo di tra- versino con ondulazioni, in modo che le oscillazioni in senso assiale, generate dall’urto per inerzia delle masse interne, togliendo la corrispondenza fra le feritoie di passaggio del traversino, questo venga arrestato nel suo moto di sfìlamento, e nel caso di rimbalzi successivi, producendosi altre oscillazioni, le ondulazioni del traversino vengono successivamente strette tra le feritoie in modo che la sua fuoriuscita ne è ritardata. Quando invece la bomba viene regolarmente lan- ciata, lo sfilamento del traversino si verifica sempre, appena raggiunto il regime dinamico fra le masse interne e lo involucro esterno e cioè durante la prima parte della traiettoria. Il caricamento, operazione generalmente assai de- licata, si effettua nella nostra bomba in maniera sem- plice e sopratutto senza alcun pericolo. Per eseguirlo basta separare, svitandole, le due parti dell’involucro esterno, estrarre il bossolo porta- carica, introdurvi la carica e l’innesco già preparati e riavvitare l’involucro stesso. Qualsiasi maestranza (anche femminile) senza nessuna specializzazione può compiere tale opera- zione usando delle sole mani, non occorrendo l’im- piego di nessun attrezzo. B ciò che è più importante, 24 ~
perchè esclude ogni pericolo, senza toccare nessuno dei dispositivi di sicurezza. La figura seguente rappresenta le parti della bomba che si debbono separare per il caricamento. 25
* * * L’importantissimo problema della conservazione delle bombe, è stato oggetto di studio da parte nostra. Risultato delle nostre osservazioni è che i vari processi antiossidanti del ferro come la Parke- rizzazione o altri sistemi hanno efficacia solo quando siano bene eseguiti, e sopratutto quando sia possibile una perfetta pulitura del pezzo prima del tratta- mento. Questo lavoro di pulitura di corpi imbutiti in lamiera è certamente molto lungo, costoso e anche difficile, specialmente nelle parti interne, cosicché il processo di protezione artificiale non può dare le necessarie garanzie. Abbiamo pertanto più semplicemente risolto il problema impiegando materiali che garantiscano di per se stessi una lunga e sicura conservazione. Abbiamo quindi costruito l’involucro esterno in lega di alluminio, il poita percussore in lamiera di ottone, gli snodi ed il porta carica in alluminio. Le altre parti, traversino di sicurezza con anello e percussore, in acciaio inossidabile Cogne. La linguetta deformabile in lamierino di ottone o di alluminio ; la cerchiatura del porta percussore in filo di ferro ramato o in filo di ottone. Come si rileva, tali materiali, oltre alle qualità di assoluta conservazione, hanno l’altra importantis- sima di essere di « Produzione Nazionale ». Il loro maggior costo può trovare compenso nella ~ 26 ~
mancanza dei trattamenti di protezione ed in una maggiore facilità di lavorazione. * * * Il peso della bomba da guerra con le sue sicu- rezze è di grammi 144 con una diminuzione quindi di circa 40 grammi sul peso delle precedenti e ciò senza ridurne, anzi aumentandone la potenzialità bellica. * * * Ci permettiamo infine di richiamare l’attenzione della Commissione sulla semplicità costruttiva otte- nuta col sistema degli snodi, sistema che consente la possibilità di una fabbricazione affrettata e corrente, senza impiego di mano d’opera specializzata, pur rimanendo inalterate doti di sensibilità e di sicuro funzionamento della bomba. Ciò costituisce una qualità di evidente impor- tanza poiché, mentre è facile eseguire alla perfezione alcune centinaia di bombe per esperienze — nel qual caso non si da valore al tempo ed alla spesa — è altrettanto difficile ottenere la perfezione in una costruzione intensa per necessità, quando il tempo ed il costo rappresentano invece fattori es- senziali. Q,"!
S. R. C. M. BOMBA A MANO PER ESERCITAZIONE 1931 La bomba da esercitazione è basata sullo stesso principio adottato nella bomba da guerra ed ha lo stesso peso, lo stesso volume, e le stesse sicurezze. Bssà è congegnata in modo che tutte le parti esterne ed inteme sono molto robuste e tali da assicurare alla bomba una lunga durata nell’uso. La parte costituente la carichetta esplosiva fu- ~ 28
mogena è facilmente ricambiabile e la carica stessa è studiata in modo che il suo costo sia minimo. L’effetto acustico e visivo dello scoppio risulta molto buono. La bomba da esercitazione ha l’involucro esterno in lamiera di ferro e rende quindi facilissimo il di- stinguerla da quella da guerra che ha l’involucro di alluminio. 29 **
. S. R. C. M. BOMBA A MANO INERTE M 1931 La bomba inerte ha lo stesso volume, lo stesso peso e le stesse sicurezze della bómba da guerra e di quella da esercitazione. Un’apposita guida fissata fra le feritoie dell’in- volucro facilita l’introduzione delle sicurezze. Il quantitativo dei lanci che si possono fare con questa bomba su qualsiasi terreno, è assolutamente illimitato, data la sua grande robustezza. 30 ~
Anche la bomba inerte ha l’involucro esterno di ferro e quindi come quella da esercitazione si distin- gue facilmente dalla bomba da guerra. Essa si distingue anche facilmente dalla bomba da esercitazione poiché la prima ha nell’involucro una corona di grossi fori sfogatoi mentre quella inerte ha l’involucro senza fori. 31