Tags: arma   artiglieria  

Year: 1942

Text
                    DIREZIONE SUPERIORE
DEL
SERVIZIO TECNICO DI ARTIGLIERIA
CENNO DESCRITTIVO
della SPOLETTA 1.0. R. 37 p. c.
Tipo-litografia Laboratorio di Precisione R. E.
Roma - 1942-XX

DIREZIONE SUPERIORE DEL SERVIZIO TECNICO DI ARTIGLIERIA CENNO DESCRITTIVO della SPOLETTA LO.R. 87 p. c. Tipo-litografia Laboratorio di Precisione R. E. Roma - 1942-XX

CENNO DESCRITTIVO della spoletta I. O. R. 37 p. c. La spoletta a percussione I.O.R. 37 per piccoli calibri riunisce in un unico artifizio tre distinti funzionamenti : — l’istantaneo, per avere lo scoppio del proiettile dopo una penetrazione trascurabile (e particolarmente raso terra) ; — l’ordinario, per ottenere lo scoppio dei proiettili dopo una penetrazione molto piccola; — il ritardo, per ottenere lo scoppio dei proiettili o dopo una sentita penetrazione (quando questa sia consentita dalla energia d’urto, dall’angolo d’impatto e dalla resi- stenza del mezzo colpito) oppure per otte- nere scoppi in aria, a poca distanza dal suolo, nei casi in cui le condizioni dell’urto consentono il rimbalzo dei proietti.
— 4 - La spoletta I. O. R. 37 è munita inoltre delle seguenti sicurezze : — di maneggio, per la sicurezza nei tra- sporti, e che non dovrebbe consentire l’ar- mamento che alla partenza del colpo: — di traiettoria, per evitare l’esplosione del proietto già fuori dell’arma in acciden- tali urti contro ostacoli vicini (fogliame, in- frascamenti, mascheramenti ecc.) ; — di cassida, per evitare che l’accidentale deflagrazione della cassula, nell’urto che ri- ceve il proiettile alla partenza del colpo, possa portare alla detonazione della carica di scoppio dentro la bocca da fuoco. La spoletta presenta superiormente un cappelletto (1) avvitato ad un tappo ante- riore a sua volta avvitato internamente al corpo (6), e che internamente regge il di- schetto di chiusura (2), mantenendo contem- poraneamente a sito il percuotitelo (4) grazie alle alette (3). 11 funzionamento degli organi della spo- letta si può facilmente desumere dai disegni di massima allegati. Alla partenza del colpo il piolo (io), ar- retrando per inerzia rispetto al corpo della spoletta, che è fisso al proiettile, indietreggia
— 5 — assieme all’appoggio (12) vincendo la resi- stenza della molla (13). Quando il piolo, sfilandosi, giunge con la parte superiore nella parte più larga del foro (11) può sbandare di lato sotto l’azione della forza centrifuga dovuta alla rotazione del proiettile, immobilizzandosi contro il tap- petto superiore del foro (n), in posizione arretrata rispetto la cremagliera (9), che ri- sulta così svincolata. La resistenza opposta dalla molla (13) a far compiere al piolo (io) tutta la corsa ne- cessaria per svincolare la cremagliera, costi- tuisce la parte principale della sicurezza di maneggio. A partire da tale istante, la cremagliera detta può spostarsi in fuori (fig. 1) sia per forza centrifuga che per la spinta esercitata dal dentino della massa eccentrica (32), (fi- gura 1 in pianta) anch’essa sollecitata a muo- versi per forza centrifuga. Il moto della cremagliera (9) non è però libero (perchè in tal caso l’armamento sa- rebbe troppo rapido) ma è vincolato da una serie di rotismi (perfettamente visibili nella figura 1) il cui movimento viene regolato da
— fi- nn bilanciere a trepidazione, analogo a quello che si ha nei meccanismi di orologeria. Grazie a tale meccanismo occorre un certo intervallo di tempo prima che la cremagliera (9) compia il suo percorso, dopo il quale cessa di interporsi fra la rondella (5) dello spillo (8) ed il portacassula (24): a questo modo è assicurato un certo intervallo di tempo per l’armamento, intervallo di tempo che corrisponde ad un certo percorso del proiettile fuori della bocca da fuoco (sicu- rezza di traiettoria). Dopo che si è sfilata la cremagliera, la massa battente, costituita dei pezzi (23) e (24), può avanzare sotto l’azione dei due pioli (30) che, nell’allontanarsi dall’asse della spoletta per azione della forza centrifuga, spingono in alto la massa detta, grazie ai due intagli praticati nei pioli stessi (fig. 3* in elevazione). A sua volta la massa bat- tente, avanzando sino ad appoggiare contro le alette (25), svincola la sfera (20), la quale, spostandosi a sua volta per forza centrifuga, stabilisce la comunicazione fra i condotti ( 19) e (21), finendo di armare la spoletta con il togliere la sicurezza di cassula. Il funzionamento cinematico della spoletta,
— 7 - all’urto contro un ostacolo, è differente, a seconda che si spari con cappelletto o senza cappelletto. Con cappelletto, nell’urto contro ostacoli molto leggeri, la spoletta non è in grado di funzionare, perchè l’inerzia della massa bat- tente (23) (24) non è sufficiente a vincere la resistenza delle alette (25) ; invece, nel- l’urto contro ostacoli di una certa consistenza, quando la forza d’inerzia della massa bat- tente riesce a piegare le alette, si ha l’avan- zamento di tutta la massa battente, che porta così la cassida (22) contro lo spillo (8), provocando la detonazione della miscela ful- minante. Senza cappelletto, anche nell’urto contro ostacoli molto leggeri che non riescono a provocare l’avanzamento della massa bat- tente, si ha quasi sempre l’arresto contro l’ostacolo del percuotitoio (4), che, arretrando rispetto alla spoletta e tracciando le alette (3), spinge lo spillo (8) contro la cassula (22), provocandone la detonazione. Senza cappel- letto, nell’urto contro ostacoli resistenti, si può avere, assieme all’arretramento del per- cuotitoio, anche l’avanzamento della massa
— 8 — battente, e, quindi, sempre l’urto dello spillo contro la cassula. L’effetto della spoletta, a detonazione av- venuta, dipende, però, dalla regolazione del bottone (29), regolazione che deve essere fatta dal servente, prima di caricare il pro- ietto nella bocca da fuoco. Mediante la rotazione del bottone (29), che può essere fissato in tre posizioni diverse dalla molletta, (28), si ottiene lo scopo di produrre, per il tramite dell’alberello (27)-(2Ó), la rotazione del disco selettore (18), imper- niato eccentricamente rispetto all’asse longi- tudinale della spoletta, in modo che il foro di detto selettore può disporsi in corrispon- denza del foro assiale della spoletta (come in fig. 2) od in corrispondenza del foro (17) segnato tratteggiato nella fig. 2) o, infine, in una terza posizione che non corrisponde a nessuno dei due fori (16) e (17). Si possono così avere le seguenti dispo- sizioni : i° — comunicazione diretta fra i con- dotti (15) -(16) e (19), per cui la fiammata della cassula (22) può passare direttamente al detonatore, senza nessun ritardo ; 2° — chiusura del condotto (16) e co-
- 9 - municazione fra i condotti (15) e (19) attra- verso il foro (17) e la carica di trasmissione (14), ciò che porta ad un piccolo ritardo nella trasmissione della fiammata. 30 — chiusura dei condotti (16) e (17) e comunicazione fra i condotti (15) e (19) soltanto attraverso il grano di polvere (31) e la carica (14), cosa che porta ad un ri- tardo sensibilmente maggiore, per la pre- senza del grano (31) la cui combustione è relativamente lenta. La trasmissione attra- verso il grano non può quindi venir mai chiusa dal selettore. Le tre posizioni del selettore sono facil- mente individuabili dal servente, che può ri- spettivamente leggere sul bottone (29), nella finestra del corpo (6), le tre lettere I (istan- taneo), O (ordinario), R (ritardato). Risulta da quanto finora esposto che la spoletta I. O. R. 37, appunto perchè molto elastica nelle sue prestazioni, è di costruzione alquanto complessa. Tale artifizio non deve, quindi, mai essere smontato presso le truppe e, in ogni caso, le spolette smontate ed eventualmente rimontate non devono più es- sere usate al tiro.
IO Norme di tiro. Come è detto avanti, per ottenere la mas- sima sensibilità della spoletta, all’urto contro ostacoli anche leggerissimi, occorre svitare il cappelletto (i). In queste condizioni, per ot- tenere anche la azione istantanea, prima della partenza del colpo occorre ruotare il bottone (29) in modo da fare apparire nel vano del corpo (6) la lettera I ; per otte- nere, invece, unitamente ad una grande sen- sibilità, il funzionamento ritardato, occorre fare apparire nel vano detto la lettera R. Tuttavia, quando, nel funzionamento ritar- dato, non è necessaria una grande sensibi- lità, è bene conservare a sito il cappelletto, in modo da ottenere così il più lungo ri- tardo che è consentito dalla spoletta : Per ottenere infine, il funzionamento or- dinario, occorre tenere a sito il cappelletto e regolare il bottone (29) in modo da fare apparire la lettera O.
Fig.1 Fig.2 Fig.3